capri_-_via_kruppLa seguente nota è stata inviata al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali in occasione della seduta di Consiglio Comunale del 27 ottobre u.s.

Egregio Signor Sindaco, Gentili Consiglieri Comunali.

forse non tutti si ricordano, ma la questione via Krupp è stata sempre all’attenzione della nostra Associazione.
Nel 1993 lanciammo lo slogan “Bye Bye via Krupp” per denunciare lo stato di abbandono e di degrado in cui versava il più suggestivo percorso di Capri e della scellerata decisione dell’allora Amministrazione Comunale di proporre interventi di consolidamento invasivi e costosi che avrebbero pregiudicato la naturale bellezza del sito.
Quel grido di allarme si concretizzò in una straordinaria manifestazione a cui aderirono migliaia di cittadini, illustre firme del mondo della politica, della cultura e dell’arte. Si riunirono intorno alla nostra associazione autorevoli competenze professionali che dimostrarono la scelleratezza delle ipotesi progettuali, creando le premesse per una revisione dell’intervento nell’ottica di una fruizione pubblica di questo incredibile percorso, scavato nella roccia: una straordinaria opera donata alla nostra comunità da Alfred Krupp, cittadino del mondo.

Nel stigmatizzare l’azione politica di questa amministrazione che ancora una volta su temi di così rilevante impatto trascura di coinvolgere il mondo associativo e la comunità, prima ancora di portare l’argomento in consiglio comunale, siamo con questa nostra lettera al Consiglio Comunale a sollecitare un processo di forte trasparenza amministrativa che non può limitarsi a sterili comunicati stampa e uscite sui social network, ma che vuole e pretende un processo di condivisione tra tutti i soggetti che prima di altri hanno a cuore le tematiche del paesaggio, dell’ambiente e di come valorizzare le risorse ambientali dell’isola.

Tutto questo a nostro avviso non passa e può passare attraverso la privatizzazione del nostro paesaggio, dei nostri percorsi, dei nostri siti e delle nostre coste.

Infatti, leggiamo in questi giorni soprattutto sui social network e su alcuni quotidiani della volontà dell’Amministrazione di avviare un Project Financing per affidare ad un privato (che sembra già essere stato individuato nella Gheller srl) per consentire l’avvio di lavori di messa in sicurezza in cambio di una gestione del sito mediante un biglietto a pagamento.
Ma una proposta di finanza di progetto, che riguarda un bene pubblico, non dovrebbe essere messo a bando a seguito di un progetto di fattibilità, predisposto dal Comune, come è stato fatto?

Noi ribadiamo il nostro No alla privatizzazione di via Krupp: quel tratto della costa che ha in sé la straordinaria opera dell’uomo, a nostro avviso deve essere ritenuta bene dell’umanità ed annoverata tra i siti tutelati internazionalmente dall’UNESCO. Siamo fermamente convinti che questo bene che fa parte del patrimonio italiano, europeo e mondiale debba rimanere un bene pubblico ed aperto a tutti, fruibile dall’intera collettività, così come volle l’ideatore Alfred Krupp.
Tale fruizione non può essere lasciata libera ai soli capresi, perché non esiste un bene che possa essere privilegiato solo per chi risiede; perché ancora una volta diamo un valore mercificato al nostro patrimonio naturale e al nostro paesaggio, in una ottica decisamente campanilistica, intollerabile in quanto Capri è patrimonio dell’umanità: non si dimentichi che tale opera è stata voluta e realizzata da Alfred Krupp cittadino del mondo e non caprese.
Per questo chiedere un responso ad un Referendum va in contrasto con il valore di un bene patrimonio dell’intera umanità che il cittadino caprese ha solo la responsabilità di custodire e preservare.

Premesso che l’Amministrazione sono ormai diversi anni che non mette più i fondi necessari per la manutenzione ordinaria del secondo tratto della strada (tra l’altro di contenuta entità), riteniamo che i fondi per realizzare gli interventi di messa in sicurezza della strada così come evidenziati nel progetto tecnico, commissionato dal Comune, relativo al primo tratto possono essere reperiti da fondi comunali e/o sovracomunali (Comunità Europea, Stato, Regione) proprio per la peculiarità di tale opera, utilizzando risorse pubbliche.
Le risorse per la manutenzione ordinaria dell’intero percorso potrebbero essere reperite con la tassa di sbarco.

Il nostro appello ad inserire questo bene nel patrimonio dell’Unesco va in questa direzione.

Prima di dare soluzioni e indirizzi, invitiamo il Consiglio Comunale a soprassedere su tale decisione, invitando invece nel contempo ad istituire un tavolo di istituzionale, coinvolgendo tutte le associazioni produttive, ambientali locali e non per trovare un percorso che vada oltre i confini dell’isola, nell’interesse si salvaguardare un bene e la sua fruizione gratuita, perseguendo quello spirito internazionale che l’Isola di Capri ancora dovrebbe esprimere, soprattutto su di un tema di questa rilevanza.

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